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Comunicato di Arbitrium su incontro “INVISIBILI” del 5 maggio 2023 e lettera aperta a Zuppi del 21 settembre 2022

chiesa covid elisa fantini sabino paciolla May 13, 2023

Comunicato di Arbitrium

 

Il 5 maggio scorso, nel meraviglioso Oratorio San Filippo Neri, in centro storico a Bologna, l’associazione Arbitrium ha organizzato un evento per la proiezione del docu-film INVISIBILI del regista Paolo Cassina, prodotto da Playmastermovie, al quale la cittadinanza ha risposto in massa e con entusiasmo. L’evento ha visto, tra gli altri, la presenza dell’illustre coordinatore della CMSI, dott. Alberto Donzelli che ha svelato quello che la scienza ufficiale tace: i veri dati statistici sull’efficacia dei “vaccini” anti-Covid19 e il loro impatto sulla salute.
Purtroppo, si è registrata ancora una volta la perenne assenza delle Istituzioni: pur formalmente invitati a partecipare al pubblico confronto, si sono negati il presidente della Regione E.R. Stefano Bonaccini, l’assessore alla salute Raffaele Donini e il sindaco di Bologna Matteo Lepore. Tra i grandi assenti ingiustificati anche la Chiesa unica, invero, ad aver risposto per iscritto, declinando l’invito per non meglio precisati impegni di monsignor Zuppi il quale non ha trovato alcun sostituto da delegare ma neppure il tempo o la voglia di inviare una lettera, accuratamente richiesta e sollecitata dall’avv. Bozzelli, in qualità di vicepresidente di Arbitrium, da poter leggere la sera dell’evento, sottolineando la necessità di un aiuto concreto da parte della Chiesa, atto a fare arrivare alle Istituzioni, sinora rimaste sorde al dolore di questi innocenti, la necessità di una reale e concreta presa in carico gratuita delle persone danneggiate da “vaccino” anti-Covid19, all’attuale emarginate e derise quando non anche considerate, purtroppo, INVISIBILI.

LETTERA APERTA A MONSIGNOR ZUPPI

Illustrissimo monsignor Zuppi, non avrei mai pensato di arrivare a rivolgermi pubblicamente a lei, ma quando gli uomini di Chiesa fanno traballare le certezze della Fede che cosa si può fare, se non rimanere ancorati ai propri principi e denunciare i comportamenti fuorvianti?
Ho 51 anni, sono cresciuta seguendo l’insegnamento cattolico e la stessa cosa sto cercando di trasmettere ai miei figli. Per questo, davanti alle cose della vita, cerco risposte nella Fede. Per questo, mi sono avvicinata a lei durante un periodo difficile per tutti, quello della pandemia. Io, come tante altre madri, mi sono domandata se fosse giusto sottoporre i miei bambini a una vaccinazione che in realtà era una sperimentazione, così – mio malgrado – mi sono trovata coinvolta in una sorta di “guerra” che ha diviso tutti noi. A quel punto, rifiutando qualsiasi tipo di guerra come ogni cristiano dovrebbe fare, mi sono impegnata per fare in modo che le due “fazioni” potessero quantomeno dialogare, spiegarsi senza pregiudizi. È stato difficile, in certi casi addirittura impossibile, ma siamo andati avanti perché per la Bibbia il vero credente è la persona che si apre all’ascolto.
A un certo punto, mi è mancata una parola a me particolarmente cara, quella della mia religione. E chi meglio dell’arcivescovo della mia città, oltre che presidente della Conferenza Episcopale Italiana, poteva riempire questo vuoto? Così, il 12 giugno scorso, le ho consegnato la prima richiesta da parte del dottor Donzelli, membro della CMSi (Commissione Medico Scientifica indipendente), di essere ascoltato da lei sul tema che ha diviso il mondo. Nessuna risposta. Allora il 15 agosto, non a caso il giorno dedicato all’Assunzione di Maria al Cielo, le ho consegnato la seconda richiesta di incontro, accompagnata dalla lettera di Don Emanuele.
Il 31 agosto, facendomi forza con la Speranza, che per noi cattolici è fondamentale, le ho consegnato l’invito ufficiale a partecipare al convegno della CMSi del 9 settembre, premurandomi – visti i suoi tanti impegni – di ricordarle l’evento pure il 7 settembre. Tentativi andati a vuoto, ma il mio, il nostro bisogno di ascoltare le sue parole mi ha spinto il 13 settembre a recapitarle la richiesta di un incontro con un membro del CMSi e un rappresentante del comitato Ascoltami (i sofferenti che qualcuno vorrebbe fossero invisibili). Giovedì scorso, 15 settembre, infine, sono riuscita ad avvicinarla in occasione della sua visita alla nostra parrocchia per la Festa di Madonna dei Boschi. Le ho consegnato il rosario che avevo portato a casa da Medjugorje, ricordandole l’ultima richiesta di incontro. E qui comincia il mio inferno personale. Non potrò mai dimenticare lei che, guardandomi, pronuncia in romanesco queste parole: “A SORE’, CON TUTTI QUELLI CHE DEVO ASCOLTARE, PURE MEDJUGORIE…”. Vedere un Alto Prelato che evita accuratamente di ascoltare chi non la pensa come lui (questo lo deduco, perché il suo parere non me l’ha mai regalato), beh, lo confesso, mi ha destabilizzato. Ho ripensato alla sua disponibilità nei confronti della comunità islamica (era solo uno spot pubblicitario?), alla comunità di Sant’Egidio, che in piena pandemia ha lasciato fuori persone sprovviste di green pass (è questa la Carità di cui parla il Vangelo?), alla moneta da 20 euro coniata dalla zecca vaticana per celebrare i vaccini e mi sono domandata: che cosa penserà di tutto questo Nostro Signore?