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Don Abbondio è ancora tra noi

attualità chiesa covid May 16, 2023

Una amica ci scrive e volentieri pubblichiamo:

 

Don Abbondio è ancora tra noi.

Sabato 13 maggio l’associazione Patris Corde ha organizzato la “Veglia della memoria” nella piazza del duomo di molte città italiane per pregare per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, a suffragio e memoria delle vittime che il meccanismo satanico della cosiddetta pandemia da Covid ha mietuto e continua a mietere ancora oggi.

Morti di Covid, danneggiati da vaccino o da malasanità, vittime di danni psicologici, di chi ha subito minacce, ricatti e ritorsioni per sottoporsi alla vaccinazione sperimentale, di chi è stato sospeso o licenziato dal lavoro, di chi si è arreso alla depressione o alla paura, dei suicidi, delle vittime tra i giovani e i bambini.

Si è pregato anche per il risveglio di quanti si sono resi complici di questo tradimento.

La stampa cattolica ne aveva scritto con largo anticipo a partire da Marco Tosatti, Luces Veritas, l'Osservatorio Van Thuan, il blog Duc in Altima di Aldo Maria Valli, il blog di Sabino Paciolla, La Nuova Bussola quotidiana e Liberi in Veritate), quindi i vescovi diocesani erano perfettamente al corrente di questa iniziativa pubblica.

In tutti i secoli passati di questa nostro continente europeo martoriato da calamità naturali, guerre o epidemie le millenarie radici cattoliche spronarono vescovi, sacerdoti e papi a farsi promotori di iniziative pubbliche di preghiera e di penitenza per ottenere la fine di ogni sofferenza.

Dov’è finito il santo zelo cattolico di questi sacerdoti, vescovi e papi verso gli ultimi da aiutare , i sofferenti da consolare, i discriminati da sostenere, che ne è stato dell’esempio dei loro predecessori?

Dov’erano i vescovi durante le Veglie della Memoria delle loro città?

I portoni degli arcivescovadi sono rimasti ben chiusi, mentre là fuori, spesso al freddo e sotto la pioggia fedeli e cittadini insieme intonavano canti e preghiere sotto le finestre dei loro vescovi.

Che assurda assenza, che silenzio vergognoso e quantomai complice!

E tu vescovo che leggi queste mie povere parole di appello per la tua anima, come ti poni di fronte alla tua coscienza?

Tu che avresti dovuto essere il primo promotore per la difesa e della preghiera di impetrazione per questi “piccoli” del tuo gregge che ti è stato affidato dall’Alto e di cui hai la responsabilità, come ti giustificherai di fronte al Tribunale di Dio alla fine della tua vita e di fronte agli Apostoli di cui sei successore?

Quei fedeli che si sono ritrovati a pregare sotto le tue finestre dell’arcivescovado hanno pregato anche per il tuo risveglio, anzi ti hanno anche lasciato la locandina sul portone, perché tu possa riflettere, illuminato dallo Spirito Santo.

E chissà che il Signore non sciolga i cuori induriti, o vili e pusillanimi a difesa del suo ovile.


GB.