Drammatico eccesso di mortalità in Italia. Quale la ragione?
Apr 10, 2023Siamo oramai distanti oltre due anni dalla conclusione di quel pessimo anno che è stato il 2020, quando è scoppiata la diffusione del SARS-COV-2 in tutto il mondo. Un anno di confusione nella gestione sanitaria, di decessi, di terrore nella gente, di lockdown di massa, i primi nella storia dell’uomo. Sono poi arrivati due anni di iniezioni a tappeto sulla popolazione mondiale di quello che viene chiamato “vaccino” contro la COVID-19. Parlo di cosiddetto “vaccino” perché in realtà non è un vaccino ma un prodotto sperimentale di terapia genica. E non lo dico io, lo dice Stefan Oelrich, membro del Board of Management della Bayer – una delle principali multinazionali farmaceutiche a livello mondiale che produce, tra le altre cose, l’aspirina – e responsabile della Divisione Farmaceutica della stessa azienda. Stefan Oelrich ha affermato:
i “vaccini a mRNA sono terapie cellulari e geniche e il pubblico non avrebbe accettato di assumerli se non fosse stato per la pandemia. La pandemia ha creato il consenso su innovazioni prima improponibili. (…) In definitiva i vaccini a mRNA sono un esempio di quella terapia cellulare e genica”.
“Mi piace sempre dire – ha continuato Oelrich – se avessimo intervistato due anni fa (cioè nel 2019, ndr) le persone chiedendogli ‘sareste disposti a prendere una terapia genica o cellulare e iniettarla nel vostro corpo?’ probabilmente avremmo avuto un tasso di rifiuto del 95%”.
Questi prodotti, secondo l’ex Ministro della Salute, Roberto Speranza, avrebbero salvato il Belpaese. “Con la campagna di vaccinazione si intravede la luce in fondo al tunnel. Deve essere la sfida di tutto il Paese”, aveva continuato. Il vaccino anti COVID ci avrebbe garantito, sempre secondo Speranza, l’immunità di gregge. Una autentica bufala, impossibile da raggiungere, come abbiamo detto da subito su questo blog. Infine, questi vaccini sono “sicuri ed efficaci” è stato il mantra dello speranzoso Ministro Speranza. I vaccini, però, non sono né sicuri né tantomeno efficaci, come dimostrano le centinaia di articoli scientifici che abbiamo pubblicato su questo blog.
Con queste premesse, andiamo a vedere cosa è successo in Italia in questi due anni di vaccinazione di massa.
Da circa due mesi sono stati pubblicati dall’ISTAT i dati sui decessi per regione. Sono già disponibili anche i dati dei primi due mesi del 2023. Ecco un quadro riassuntivo per gli anni che vanno dal 2011 al 2022.
Come potete osservare, la media dei decessi del periodo 2011-2019, epoca tranquilla, cioè senza le turbolenze del 2020, si attesa sulle 631.000 unità. Nel periodo 2011-2019, vi sono stati alcuni anni che hanno visto un numero di decessi superiori e altri al di sotto della media. Quello che si nota subito è che nel 2020 vi sono state 746.000 morti, con 115.000 decessi in eccesso rispetto alla media 2011-2019. E fin qui le cose sono spiegabili con la cosiddetta “pandemia”, meglio, con la gestione sanitaria della diffusione del virus. Con il tipo di terapia consigliata dal protocollo ministeriale (Tachipirina e vigile attesa), con la gestione delle emergenze dei malati, con la gestione degli ospedali, con i lockdown, ecc. ecc. E qui la magistratura sta facendo una indagine. Attendiamo i primi risultati.
Come si diceva, nel periodo 2011-2019 vi sono stati alcuni anni che hanno visto un numero di decessi superiori e altri al di sotto della media. E quale è stata la percentuale sopra e sotto la media in questo periodo? Ecco:
Come potere vedere, il massimo valore al di sopra della media è stato del 4,47% mentre il minimo valore al di sotto della medià è stato del -3,53%. Diciamo, per semplificare, che nei nove anni precedenti la cosiddetta “pandemia”, le oscillazioni dei decessi sono avvenute in un corridoio del 4,5% al di sopra e del 3,5% al di sotto della media.
Cosa è successo negli anni successivi? E’ presto detto:
Nel 2020 abbiamo avuto circa 115.000 morti in più rispetto alla media del periodo 2011-2019, con una percentuale di eccesso del 18,20%. Ma la cosa che colpisce di più, non è tanto il 2020 quanto i due anni successivi, il 2021 e il 2022. Infatti, in questi due anni, a motivo della vaccinazione di massa con i prodotti a terapia genica, ci saremmo aspettati un periodo tranquillo, di ritorno alla normalità, di valori vicini alla media come nel periodo 2011-2019, proprio perché i cosiddetti “vaccini” erano “sicuri ed efficaci”. Parole che, nella convinzione del Ministro Speranza, significavano l’interruzione della diffusione del virus e la salute per tutti. Purtroppo le cose non sono andate così perché il virus circola ancora, e tante persone, pur vaccinate con la quarta e quinta dose, sono alla prese con la seconda, terza, quarta infezione di COVID, con polmoniti. Alcuni, tanti, ci rimettono pure la vita. Alla faccia di “sicuro ed efficace”. I dati della mortalità in eccesso nel 2021 e 2022 presentano, rispettivamente, 78.000 e 82.000 morti in più rispetto alla media 2011-2019. Le percentuali si attestano sul 12% e 13%, con il trend di morti in eccesso in crescita nei due anni di vaccinazione.
Più che gli aridi numeri, forse un grafico rende meglio la situazione:
Già questo grafico è chiaro, ma quello con le percentuali di eccesso sulla mortalità media rende meglio l’idea:
Si nota benissimo la differenza di andamento tra la situazione “idilliaca” (si fa per dire) in cui ci troviamo a vaccinazione COVID avvenuta (cerchiata in rosso) e quella precedente l’era pandemica (cerchiata in verde). Sperimentare un eccesso di mortalità di oltre il 13% nel 2022, cioè di circa 9 punti percentuali in più rispetto al picco di eccesso di mortalità del periodo 2011-2019, è qualcosa di eccezionale e di molto preoccupante. Quale la spiegazione di questo notevole eccesso di mortalità sperimentato nel 2021 e 2022? Nessuno al momento la conosce con certezza. Di sicuro, in questi due anni, c’è stato un evento importante ed è stato quello della vaccinazione di massa con un prodotto sperimentale che presenta eventi avversi notevoli nell’immediato e sconosciuti nel lungo periodo.
Si vedano, nel grafico qui sotto, i decessi segnalati dopo la vaccinazione nella banca dati VAERS gestita dalla FDA e CDC americani (gli enti che gestiscono la sicurezza sanitaria USA e i farmaci americani). Nel 2021 e 2022, a tutti gli altri vaccini, si uniscono quelli contro la COVID:
Questo grafico, sebbene sia allarmante, non riflette la drammaticità della realtà perché si basa su dati segnalati volontariamente. Tantissimi casi, infatti. non vengono segnalati e sfuggono alle statistiche. Per questo, il prof. Fenton, matematico e docente alla Queen Mary University di Londra, ha stimato i morti da vaccino COVID. I risultati, impressionanti, li potete leggere qui.
Per darvi ancora una rappresentazione di quello che sta avvenendo in Italia è utile vedere ancora i seguenti grafici.
Nel periodo 2011-2019, la situazione, settimana per settimanta, di ciascun anno assomigliava a questo grafico che segue. Prendo un anno tipo, il 2016, per darvi una idea:
Come potete vedere, le aree in celeste (periodo in cui la mortalità è al di sotto della media del periodo 2011-2019) si alternano a quelle in arancione (periodo in cui la mortalità è al di sopra della media del periodo 2011-2019). Queste ultime sono più evidenti nel periodo autunnale-invernale (dalla settimana 38 alla 52), quando cominciano i primi freddi, fino all’inverno. Le persone si ammalano, e quelle più fragili muoiono di più. Quelle celesti (decessi al di sotto della media) sono invece di solito più evidenti durante il periodo centrale dell’anno, quello più caldo.
Guardate, invece, cosa è successo nel 2021:
Le aree arancione, quelle di mortalità al di sopra della media del periodo 2011-2019, sono costanti per tutto l’anno, cioè per tutte le quattro stagioni!!!
Uno potrebbe dire, vabbé, parliamo dell’anno a ridosso del 2020, quello del primo anno di vaccinazione…Ok, allora diamo uno sguardo al 2022, anno in cui il virus è diventato, grazie alle sue mutazioni, meno severo e letale. Se allora il virus è diventato come una influenza (così hanno detto le autorità sanitarie), se i medici hanno consigliato gli antiinfiammatori (anziché la Tachipirina) e se il programma di vaccinazione è andato avanti, garantendo una protezione alle persone (così garantisce Speranza) come mai allora abbiamo questo grafico?
Come si vede, abbiamo le aree arancione (mortalità al di sopra della media 2011-2019) ancora in tutte le settimane dell’anno.
Quello che mi preme precisare è che questo andamento viene riscontrato in tante nazioni ad alto tasso di vaccinazione COVID. del resto, un recente sondaggio americano condotto dal Rasmussen Reports, dice che: “Il numero di americani che ritengono che un loro caro sia morto a causa degli effetti collaterali del vaccino COVID-19 è quasi uguale a quello che è morto a causa della malattia stessa.”
Come dicevo prima, quali le spiegazioni di un tale andamento? È tutto da studiare. Però, però, però, ci sono delle considerazioni da fare.
Abbiamo detto che il 2020 è stato un anno terribile, un anno di confusione, di malagestione della sanità con i malati COVID confinati a casa e non visitati dai medici di famiglia, malati con il terrore negli occhi, abbandonati in tantissime situazioni, curati con il cosiddetto protocollo “Tachipirina e vigile attesa”. Un protocollo che ha aggravato la malattia, spingendo il malato al trasferimento in ospedale quando però era troppo tardi, con esiti infausti perché il tempo prezioso di cura a casa era stato sprecato. Si aggiunga che negli ospedali ragnava la confusione sia a motivo dell’intasamento sia a motivo della giusta terapia da applicare.
È da precisare che il famoso protocollo della “Tachipirina e vigile attesa” è durato non solo per tutto il 2020 ma anche per il 2021, e sicuramente per parte del 2022. Lo dico per esperienza personale. Infatti, negli ultimi giorni del 2021 il virus SARS-COV-2 ha fatto visita alla mia famiglia. Dal 26 dicembre 2021 mi sono recato 3 volte, in tre giorni consecutivi, alla guardia medica per le prescrizioni dei farmaci per i miei figli. Ogni volta ho incontrato un medico diverso e per ognuno di essi, quando dicevo che i miei figli stavano prendendo un antiinfiammatorio, ho visto la faccia inorridita, sentendomi osservare che la tachipirina era il farmaco principe, il gold standard, da prendere subito proprio nell’evenzienza che il tampone avesse poi confermato la COVID-19. Quando il primo genanio 2022 il virus ha preso possesso del mio corpo, i due medici dell’USCA che nei giorni successivi mi hanno visitato mi hanno detto che non lasciava spazio ad alternative: “Sig. Paciolla, lei sta prendendo la Tachipirina, vero?”. Sfiduciato, e con un sorriso, gli ho detto: “Certo!”. Mi stavo invece curando con le terapie precoci domiciliari che aborrivano la tachipirina a favore degli antiinfiammatori.
Il protocollo della “Tachipirina e vigile attesa” è stato progressivamente abbandonato a favore degli antiinfiammatori nel 2022, da un certo momento in poi, segnatamente dopo che gli italiani si sono resi conto che, pur seguendo il mantra-boiata di Draghi, “non ti vaccini, ti ammali e muori o fai morire”, si erano invece ammalati a frotte, anche più di una volta, pur essendo corsi a vaccinarsi per passare una Natale sereno tra soli vaccinati.
Ricordiamo che Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, ha comprovato con due ricerche che l’utilizzo precoce degli antiinfiammatori, ad esempio della banale aspirina o altro, si riducevano le ospedalizzazione di circa il 90%. Se si riducono del 90% le ospedalizzazioni, di conseguenza, si riducono anche le morti. E al 31.12.2020 in Italia abbiamo avuto 74.237 decessi classificati come COVID. Al 30.12.2021 137.404 morti. Se si fosse utilizzato l’antiinfiammatorio anziché la Tachipirina, quanti decessi si sarebbero evitati, quante vite umane avremmo avuto ancora con noi? Sono domande drammatiche e lancinanti che i familiari che hanno perso un loro caro si pongono. Per questo parlo della “cosiddetta pandemia”. Se si fosse adoperato da subito il protocollo delle terapie domiciliari (già a marzo 2020 i medici che lo adoperavano lo avevano, inascoltati, comunicato al Ministero della Sanità) sono sicuro che non si sarebbe mai parlato di pandemia.
E qui veniamo al punto, inquietante. Se nel 2020 non vi fosse stata tutta quella gestione sanitaria confusionaria e deleteria, se nel 2020 e 2021 invece della tachipirina si fossero usati gli antiinfiammatori i decessi sarebbero stati sicuramente in numero notevolmente inferiore (la colonnina del 2020 del grafico di sopra, insieme a quella del 2021, sarebbe stata più bassa). Cosa che fa sembrare la mortalità in eccesso del 2022 ancora più sproporzionata e inquietante rispetto a quella dei due anni precedenti. Allora sorge spontanea l’allarmante domanda: Qual’è la causa del notevole eccesso di morti che stiamo sperimentando nel 2022? Se la risposta è da trovare con una ricerca ad hoc, che le autorità non sembrano voler fare, la mente va alle notizie dei media che presentano giornalmene casi di morti improvvise, infarti e arresti cadiaci fatali, turbo tumori che si presentano in stato avanzato già nelle fasi iniziali della scoperta e, molto spesso, con esiti letali, ictus, miopericarditi, ecc. ecc.
Le domande che personalmente sento di più tra la gente semplice sono queste: Ma cosa sta succedendo? Perché tante morti?
Di sicuro la causa non è il clima, come gli strilloni di turno del potere si affrettano a dire. Il clima impiega decenni per esprimere i suoi effetti. Quello che vediamo esplodere è avvenuto in soli due anni.
Parafrasando Manzoni, “Fu vera gloria [dei vaccini]?, ai posteri l’ardua sentenza”.