Gates, il "padrone del mondo" regista di future pandemie
Mar 27, 2023Le pandemie, se non ci fossero, bisognerebbe proprio inventarle, tanto sono utili ai grandi cambiamenti. Nel novembre del 2020 l’importante rivista scientifica Science ci diceva che l’emergenza Covid sarebbe durata fino al 2025, e che fino a tutto il 2022 si sarebbero dovuti mettere in atto provvedimenti restrittivi delle libertà. Sono stati facili profeti, ma ora il tempo del Covid si avvia alla conclusione. Certo, si prosegue negli allarmismi nei confronti delle nuove varianti, ma ormai è del tutto chiaro che anche i nuovi ceppi battezzati con i nomi più fantasiosi presi in prestito dalla narrativa horror non hanno più l’impatto psicologico del virus di Wuhan. Allora è tempo di lanciare sul mercato un nuovo prodotto, una nuova minaccia pandemica. La gente deve mettersi in testa che “siamo entrati nell’era delle pandemie” e deve vivere nel terrore di ammalarsi.
Si è fatto autorevolmente carico di annunciare le catastrofi prossime venture Bill Gates in persona, con un articolo uscito il 19 marzo sul New York Times (QUI in italiano). Una vera e propria prolusione solenne, col cipiglio del padrone del mondo che dà ordini e direttive.
L’incipit dell’articolo è studiato per essere un paternalistico avviso per le buone casalinghe americane: «Immagina che ci sia un piccolo fuoco nella tua cucina. Il tuo allarme antincendio si attiva, avvertendo tutti nelle vicinanze del pericolo. Qualcuno chiama il 911. Cerchi di spegnere il fuoco da solo, forse hai anche un estintore sotto il lavandino. Se non funziona, sai come evacuare in sicurezza. Quando esci, un camion dei pompieri sta già arrivando. I vigili del fuoco usano l'idrante davanti a casa tua per spegnere le fiamme prima che le case dei tuoi vicini rischino di prendere fuoco».
Ecco, dice Gates: dobbiamo prepararci a combattere le nuove epidemie di malattie proprio come ci prepariamo a combattere gli incendi. Solo su scala molto più ampia. Gates propone quindi una vera e propria task force anti pandemica, un vero e proprio esercito con poteri illimitati e sovranazionali, ma lo camuffa dietro l’immagine rassicurante dei Vigili del Fuoco. Chi non ammira, stima e ama i pompieri? «Il mondo ha bisogno di un sistema ben finanziato che sia pronto a entrare in azione immediatamente quando emerge il pericolo. Sono ottimista riguardo a una rete che l'OMS e i suoi partner stanno costruendo chiamata Global Health Emergency Corps. Questa rete dei principali leader mondiali dell'emergenza sanitaria lavorerà insieme per prepararsi alla prossima pandemia».
La necessità di questi Corpi Speciali viene secondo Gates da quello che lui giudica un fallimento collettivo nel prepararsi alle pandemie, nonostante i numerosi avvertimenti che erano arrivati negli anni precedenti, riferendosi senza nominarle a quelle epidemie-fantasma, l’Aviaria nel 2005, la Suina nel 2009, annunciate ma mai verificatesi. Poi è arrivato il Covid. Ma, dice Gates, il mondo non ha ancora capito bene la lezione. Il mondo – secondo l’oligarca americano, non si sta ancora preparando adeguatamente alla prossima pandemia, aggiungendo “come speravo”. Il linguaggio è proprio non di un semplice miliardario, ma di un vero e proprio padrone del mondo, che ammonisce: «Ma non è troppo tardi per impedire che la storia si ripeta».
Quindi entra nei dettagli operativi: il Corpo di emergenza, dopo essere stato costituito, dovrà eseguire esercitazioni per «esercitarsi in caso di focolai». Pertanto tutti - governi, operatori sanitari, operatori sanitari di emergenza – devono sapere cosa fare quando emerge un potenziale focolaio. «Uno dei compiti più importanti del corpo – dice il sedicente filantropo - sarà quello di agire rapidamente per fermare la diffusione di un agente patogeno. La rapidità dell'azione richiede che i paesi dispongano di capacità di test su larga scala che identifichino tempestivamente potenziali minacce. La sorveglianza ambientale come i test sulle acque reflue è fondamentale, poiché molti agenti patogeni si manifestano nei rifiuti umani. Se un campione di acque reflue risulta positivo, un team di risposta rapida si schiererebbe nell'area interessata per trovare persone che potrebbero essere infette, attuare un piano di risposta e dare il via alla necessaria educazione della comunità su cosa cercare e come rimanere protetti».
Per anni i sistemi sanitari dei vari Paesi hanno eleborato piani pandemici, come d’altra parte la stessa OMS; ora non è più necessario: le linee guida arrivano direttamente dal boss di Microsoft, investito di non si sa quale autorità politica e scientifica. Ovviamente non se ne occuperà lui personalmente: il suo ruolo è in cabina di regia, ma poi sarà necessario che il Corpo di emergenza debba basarsi sulle reti di esperti esistenti.
«Il Corpo di emergenza si assicurerà che i paesi e i sistemi sanitari siano coordinati prima di un'emergenza, in modo che tutto funzioni senza intoppi durante i periodi di crisi. È qui che la pratica rende perfetti. Eseguendo esercitazioni e simulazioni, il corpo scoprirà le aree in cui paesi e leader non sono pronti e ci aiuterà a risolverle». Come le simulazioni avvenute alla fine del 2019 negli Stati Uniti coordinate allora dalla CIA, come denunciato da Robert Kennedy.
Il disegno di Gates prevede quindi una sorta di casta tecnocratica internazionale, dove comunque l’OMS avrà ancora un ruolo importante, ma dovrà soprattutto svilupparsi questa nuova agenzia, queste unità speciali: Global Health Emergency Corps, un nome che dovremo imparare a conoscere. Questo perché, sottolinea in chiusura del suo proclama travestito da articolo, il mondo è ancora sotto minaccia, sotto attaco da parte di patogeni, specialmente di tipo respiratorio. E qui Gates abilmente fa leva sul terrore instillato nella popolazione dalla propaganda negli ultimi tre anni di morire soffocati.
Ma non solo: Gates entra anche nel dettaglio delle possibili minacce che ci dovrebbero far vivere in un costante stato di paura: «E se il prossimo agente patogeno potenzialmente pandemico si diffondesse attraverso le goccioline di superficie? O se è trasmesso sessualmente come l'HIV? E se fosse il risultato del bioterrorismo? Ogni scenario richiede una risposta diversa e il Corpo di emergenza può aiutare il mondo a prepararsi per ognuno di essi».
Le parole dell’oligarca americano non rappresentano solo degli auspici, delle speranze: sono degli ordini di servizio a cui attenersi.