TE

«L’aborto non è una questione cattolica, ma di umanità»

il timone manuela antonacci May 08, 2023

«L’aborto non è una questione cattolica, è una questione di umanità», ha le idee chiare mons. Strickland vescovo di Tyler (Texas, USA) che, nel suo ultimo programma The Bishop Strickland Show, ha sostenuto che il dramma dell’aborto dovrebbe essere inquadrato come una questione innanzitutto “umana” e non solamente “cattolica”. Il vescovo ha fatto poi riferimento all’ enciclica Casti connubii, sul matrimonio crisitano, di Pio XI, in cui si definisce l’aborto “immorale” e si condanna tale pratica senza se e senza ma.

Rispondendo inoltre, ad un tweet pubblicato in risposta all’auspicio del presidente degli Studenti per la Vita  Life Kristen Hawkins che l’aborto sia di nuovo impossibile ed illegale, Sua Eccellenza ha dichiarato:

«Se comprendiamo cos’è l’aborto, la soppressione di una vita umana, allora non possiamo dire: “Beh, puoi farne un po’ uso” o “Se la gravidanza è appena iniziata, sì, puoi uccidere il bambino”. Non ha senso. E capisco che non possiamo limitarci a dire che non dobbiamo cedere su questo terreno ma dobbiamo anche pensare a delle leggi più giuste possibili sulla questione. È davvero una battaglia, e dobbiamo lottare per ogni bambino, per ogni vita».

Tuttavia la dichiarazione di Strickland sull’aborto come questione di umanità era una risposta diretta all’incredibile veto imposto dal governatore del Kansas Laura Kelly a un disegno di legge che avrebbe protetto i bambini  sopravvissuti ad aborti falliti, obbligando i medici a prendersene cura. Insomma una misura “disumana”, davanti alla quale il vescovo del Texas non è rimasto in silenzio.

«Non è una questione cattolica. È una questione di umanità, siamo così abituati all’idea che l’aborto sia la legge del paese che ora la gente pensa all’infanticidio. È una barbarie. È semplicemente disumano dire: “Questo bambino nessuno lo vuole, quindi può essere ucciso”. Dove si arriverà?”».

Durante il suo programma poi, ha richiamato il Magistero della Chiesa, riprendendo l’enciclica di Pio XI:«Secondo Sua Santità, “Coloro che tengono le redini del governo non devono dimenticare che è dovere dell’autorità pubblica difendere, attraverso leggi e sanzioni appropriate, la vita degli innocenti, tanto più coloro la cui vita è in pericolo e che non possono difendersi. Tra i quali bisogna anzitutto menzionare i bambini racchiusi nel grembo materno. E se i pubblici magistrati non solo non li difendono, ma con le loro leggi e ordinanze li consegnano a morte per mano di medici o di altri, si ricordino che Dio è il Giudice e il Vendicatore del sangue innocente che grida verso il cielo.”»

Strickland, commentando l’Enciclica, ha affermato che il riferimento del Papa è rivolto a tutti i leader che hanno il dovere sacro di contribuire a creare una società giusta, che tenga conto perciò, di quelle vite innocenti che non possono difendersi.