LA LEGITTIMA DIFESA DEI CONFINI
Apr 20, 2023Per rendersi conto di quanto violenta sia la portata rivoluzionaria dell'ideologia "woke" di cui Elly Schlein, segretaria politica del PD, è la principale esponente in Italia, basta soffermarsi a riflettere sulla polemica scoppiata tra lei e il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Questi esprimeva nei giorni scorsi un concetto semplice, secondo la logica tradizionale: se il calo delle nascite è un fatto conclamato, allora bisogna introdurre misure che ne incentivino la ripresa per non rassegnarsi alla sostituzione etnica che si verificherebbe inevitabilmente qualora le mancate nascite venissero numericamente colmate con l'arrivo di immigrati provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente. La matematica non è un'opinione e chiunque sappia contare è in grado di capire che, al netto di ogni sovrastruttura ideologica, il ragionamento del Ministro è inconfutabile sul piano numerico.
Ma qui non si sta parlando di matematica applicata alla demografia, ma si parla di ideologia politica. E infatti "Apriti, cielo!", subito è partita la furibonda reazione della cosmopolita Elly Schlein che ha accusato il Ministro nientemeno che di "suprematismo bianco". Tradotto, per chi ne avesse bisogno: razzismo in stile Ku Klux Klan, perché le parole hanno un significato.
Allora ragioniamo: la difesa dei confini che fu definita "sacra" quando si dovevano mandare a morire al fronte centinaia di migliaia di ragazzi bianchi cattolici era cosa buona, dato che serviva allo Stato per le sue mire geopolitiche aggressive; una carneficina orrenda sulle montagne e sui fiumi del Triveneto nella Grande Guerra, seguita da un'altra ecatombe nella Seconda Guerra Mondiale, soprattutto sul fronte russo, queste andavano bene. "Chi per la Patria muore, vissuto è assai" e "Dei petti femmo argini e bandiere" sono scritte che ancora si possono leggere negli ossari e nei cimiteri di guerra. La prosopopea degli alpini col mulo, in montagna e in trincea, ancora buona per la commozione di vecchi avvinazzati nostalgici, ha tenuto al basto milioni di lavoratori per tre quarti di secolo, pagatori di tasse fedeli al vessillo giacobino tricolore ammantato di retorica nazionalista. Il tutto condito dal vanto per il "Made in Italy" e dalla narrazione nazional-popolare del misero orgoglio di un tempo che fu, fatto di santi, poeti e navigatori, e da una Storia per lo più reinterpretata, se non proprio inventata di sana pianta, scritta per giustificare l'unità artificiale di uno Stato storicamente ed etnicamente plurinazionale come l'Italia. Il Ministro Lollobrigida si è formato in questo contesto culturale e ha creduto a questi "valori", è stato eletto da chi li condivide ed è normale che proponga idee e misure per conservarli.
Invece Elly Schlein, che ha tre passaporti e un'origine eterogenea, cosmopolita appunto, considera tutto questo come razzismo, come "suprematismo bianco". Per lei è giusto sostituire tutti i maschi bianchi cattolici, e pure le femmine se son cattoliche e bianche, perché bisogna dar vita a un mondo cosmopolita, multietnico, meticcio, anglofono, irreligioso, progressista, "woke" e "gender fluid". Chi non è d'accordo con lei, è un razzista come quelli del Ku Klux Klan. Il suo partito, si badi bene, si chiama "Partito Democratico" e fa già ridere così. Alla faccia della libertà d'espressione e del rispetto delle idee altrui!
Figuriamoci cosa direbbe di me, che non solo sono un cattolico, ma sono addirittura un cattolico tradizionale che frequenta la messa in latino, bianco, eterosessuale, convinto pure che l'unità d'Italia vada sciolta per ridare la sovranità ai popoli storici di bimillenaria tradizione come, per esempio, il mio popolo veneto sul suo territorio che appartenne alla Repubblica Veneta per secoli e secoli. Credo che mi metterebbe al rogo, se potesse, ma sempre in modo politicamente corretto, progressista, democratico e "woke".
Beh, posso dirlo? A me la retorica dei "sacri confini" ha sempre fatto schifo, come il blasfemo "Altare della Patria", perché solo Dio è sacro e la santificazione dello Stato serve solo a giustificare il sacrificio dei cittadini agli interessi dell'élite al potere, oltre ad essere una bestemmia contro il Primo Comandamento. Però, al netto dello schifo ideologico di marca per metà risorgimentale e per metà fascista che ancora circola nella Destra politica italiana, tra la posizione del Ministro Lollobrigida e quella dell'onorevole Schlein propendo assolutamente per la prima e ritengo che un Governo che fosse davvero libero di agire, e non sotto il dominio straniero esercitato da UE e USA, dovrebbe revocare tutti i fondi spesi per l'accoglienza di immigrati clandestini che hanno generato un circuito economico redditizio per associazioni vicine alla Sinistra, convertirli in piani di rimpatrio per tutti coloro che non possono venire collocati nel mondo del lavoro (e sono tantissimi quelli che bighellonano per le strade e per i parchi cittadini tutto il giorno), e assieme alla revoca dell'ignobile "reddito di cittadinanza" creerei un fondo per istituire un "reddito di maternità" da destinare esclusivamente alle coppie sposate (solo sposate e in costanza di matrimonio) che mettono al mondo dei figli. Credo che la Schlein si straccerebbe le vesti come Caifa nel Sinedrio, a sentire queste parole. Ed è per questo che sono convinto di avere ragione: ciò che è contrario alle idee dell'on. Schlein è buono e giusto, al punto che per capire cosa sia buono e giusto su qualunque tema della politica è sufficiente ascoltare la posizione della Schlein e schierarsi per IL GIUSTO CONTRARIO. Sempre e comunque. E che lei odi pure i cattolici bianchi maschi eterosessuali. Ce ne faremo una ragione e ce ne ricorderemo in ogni momento.
E allora mi domando, in conclusione: "Chi è davvero razzista?" Voler sopravvivere e dare un futuro al proprio popolo sarebbe "suprematismo bianco"? Io invece credo che sia razzista il pensiero della Schlein, favorevole all'immigrazione incondizionata e illimitata di persone di tutte le etnie e religioni, ma nemica giurata dei bianchi cattolici che hanno edificato la loro casa e la loro civiltà sulla terra che si sono guadagnati lavorando e combattendo, versando sangue, sudore e lacrime, generazione su generazione. Il diritto a vivere su una terra propria, con una propria identità distinta da quella degli altri, è di tutti i popoli, non solo di quello a cui appartiene per metà la signora Schlein.