La Messa celebrata dai laici è già realtà in Svizzera
Jun 26, 2023Non solo Germania. Anche i fedeli della Svizzera tedesca hanno il loro bel da fare per cercare di mantenersi cattolici e trovare celebrazioni liturgiche e sacramentali che rispettino la normativa della Chiesa. Con la motivazione della sempre maggiore scarsità di sacerdoti, i Vescovi stanno autorizzando di tutto.
«Nel cantone tedesco, nelle nostre diocesi è consueto che siano dei laici a svolgere le funzioni proprie del sacerdote durante la celebrazione della S. Messa e la celebrazione dei sacramenti, eccetto che la consacrazione». A raccontarcelo è Davor Novakovic, giornalista e teologo, presidente dell’Associazione Vera Fides, nata proprio con lo scopo di comunicare l’insegnamento della Chiesa cattolica, in comunione con il Papa, in un contesto sempre più confuso e fuorviante, prendendo posizione contro l’ordinazione delle donne, i matrimoni omosessuali, l’aborto: «Sempre più fedeli cattolici sono titubanti di fronte al comportamento dei vescovi e del clero. Date le incomprensioni e le richieste dei fedeli, ho deciso insieme ad altri di creare questo gruppo, che ufficialmente nasce il 17 ottobre 2021», spiega Novakovic.
Questi abusi non sono occasionali, ma sono divenuti non solo la regola, ma un vero e proprio sistema di abusi completamente istituzionalizzato: «I teologi laici sono nominati dai vescovi come responsabili delle parrocchie, il che non è corretto secondo il diritto canonico. Questo dà loro la possibilità nelle parrocchie di predicare all'interno della Messa o di abolire del tutto la Santa Messa, sostituendola con servizi della Parola».
Le diocesi maggiormente colpite da questo fenomeno sono quelle di Basilea, Coira e San Gallo.
La prima è stata presa a modello dal Cammino sinodale della Chiesa in Germania, dove «si discute ora di richieste che nella diocesi di Basilea sono già state attuate da dieci anni. I teologi laici predicano, battezzano e celebrano matrimoni. Allo stesso modo, vengono benedette le coppie dello stesso sesso. Tutto questo ha portato a un'enorme perdita di fede in questa diocesi, con moltissime persone che hanno abbandonato la Chiesa». Quasi la metà delle parrocchie della diocesi basileese ormai non ha più la Messa domenicale, ma solo la celebrazione della parola con distribuzione della Comunione. La vita sacramentale, nel suo complesso, è ridotta al lumicino.
Situazione analoga nella diocesi di Coira, divenuta tristemente famosa per il caso di Monika Schmid, che aveva pubblicamente simulato la concelebrazione di una Messa, con tanto di preti (rigorosamente senza casula), diacono (con stola arcobaleno) e un’altra aspirante sacerdotessa presenti. Era l’agosto 2022, anche se la signora Schmid, che adesso è in pensione, aveva spiegato che per lei era consueto simulare la celebrazione eucaristica; insomma, non era mica la prima volta !
Il vescovo, Mons. Bonnemain, ha istituito una commissione canonica per accertarsi di cosa sia successo. Il 2 marzo 2023, sette mesi dopo l’accaduto, il vescovo, tramite la sua portavoce, ha fatto sapere che non era ancora opportuno dare informazioni sulla situazione di questa indagine e sulle sanzioni conseguenti e che si rifiutava di attribuire alla Schmid la parola «colpevole» (Beschuldigte). Chi va piano… Ad oggi, non risulta che sia stato preso alcun provvedimento. Cosa ci sia da indagare è un mistero, dal momento che esiste un video pubblico e che il Codice di Diritto canonico afferma esplicitamente che «nella celebrazione eucaristica ai diaconi e ai laici non è consentito proferire le orazioni, in particolare la preghiera eucaristica, o eseguire le azioni che sono proprie del sacerdote celebrante» (can. 907).
Poi, la diocesi di San Gallo, nella quale, spiega Novakovic, «la situazione è probabilmente peggiore di quella della diocesi di Basilea, anche a causa dell'ampia delega ad assistere i matrimoni, che dovrebbe essere formalmente approvata dalla diocesi o dal Vaticano. L'ex nunzio Gullickson di Berna una volta disse che la diocesi di San Gallo era la peggiore».
Di fronte a questa situazione, l’Associazione Vera Fides ha deciso di inviare al Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti alcune richieste di chiarimento, anche alla luce del sempre più diffuso smarrimento tra i fedeli: «La gente non percepisce più alcuna differenze tra liturgia della parola o liturgia della S. Messa», aggiunge Novakovic, il quale tiene a precisare che anche i vescovi delle tre diocesi svizzere summenzionate sono stati raggiunti in copia.
Si tratta in sostanza di cinque dubbi che sottolineano come la straordinarietà, in queste diocesi, sia divenuta ordinaria. Più in generale, ci si domanda se si possa parlare di una effettiva carenza di sacerdoti, posto che il loro numero debba essere rapportato al sempre più esiguo numero di battezzati, e più specificamente di cattolici praticanti.
E poi altri quesiti di compatibilità tra la prassi di queste diocesi e la legge della Chiesa: il fatto che i tre vescovi abbiano conferito un mandato generale ad alcuni laici di predicare ordinariamente durante le celebrazioni eucaristiche è compatibile con il diritto canonico? Analogamente, che il permesso speciale conferito a laici per l’amministrazione del Battesimo diventi ordinario è compatibile con il can. 861 §2? Nelle diocesi di Basilea e San Gallo l’incarico ai laici ad assistere i matrimoni avviene senza il voto previo favorevole della Conferenza Episcopale e la licenza dalla Santa Sede, secondo quanto disposto dal can. 1112 § 1. Infine, è compatibile con quanto previsto da Sacrosanctum Concilium 35 § 4 che quasi una parrocchia su due non abbia la celebrazione dell’Eucaristia, ma solo la liturgia della Parola?
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