San Paolo, Quell'”Infiltrato” nella “Chiesa” di Bergoglio
Apr 14, 2023Nella famosa intervista-incontro di Papa Francesco con giovani di diversa provenienza, resa pubblica da Disney+ l’11 aprile, una delle partecipanti, Celia Fernández (che si definisce non binaria, né uomo né donna, o almeno non totalmente (????), “spiega” al pontefice cosa sia una persona non binaria, poi si definisce “cristiana” (chissà perché) e gli chiede se vede uno spazio per le persone trans, non binarie o LGBT. La risposta del Vescovo di Roma (come ama definirsi) è che “ogni persona è figlia di Dio, Dio non rifiuta nessuno, Dio è un padre, non ho il diritto di buttare fuori nessuno dalla Chiesa, […], la Chiesa non può chiudere la porta a nessuno”.
Celia gli ha poi chiesto “cosa pensa di quelle persone nella Chiesa o dei sacerdoti che promuovono l’odio e usano la Bibbia per sostenere questi discorsi di odio e che vi leggono come il Vangelo per dire ‘io non ti escludo, lo dice la Bibbia’”, e ha concluso dicendo “questo non è il messaggio di Gesù”. Immediatamente, don Jorge Mario Bergoglio afferma che:
“queste persone sono degli infiltrati, che approfittano della scuola della Chiesa per le loro passioni personali, per le loro ristrettezze personali, è una delle corruzioni della Chiesa […], ideologie chiuse, in fondo tutte queste persone hanno un dramma interno, un dramma di incoerenza interiore molto grande, che vivono per condannare gli altri perché non sanno chiedere perdono per le proprie colpe. In generale, una di queste persone che condanna è incoerente, ha qualcosa dentro, quindi si libera condannando gli altri, mentre dovrebbe chinare la testa e guardare le proprie colpe”.
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Ricordiamo solo il fatto che questa ragazza “non binaria” si riferisce confusamente alla Bibbia come fonte di discorsi d’odio, e afferma apertamente che “questo non è il messaggio di Gesù”. Cioè, ciò che dice la Bibbia non è ciò che dice Gesù (????), ignorando il fatto che la Bibbia è la Parola di Dio. Dio parla eternamente attraverso le Sacre Scritture, non che esse contengano ciò che Dio ha detto, ma ciò che Dio dice, in ogni momento storico e in ogni regione del pianeta.
Ma ciò che richiama fortemente l’attenzione è che il Vescovo di Roma prenda per valido questo approccio, per ribadire che chi condanna l’omosessualità sulla base della Bibbia è un “infiltrato”, il che è una rarità unica: per don Jorge gli infiltrati sono quelli che stanno dentro, non quelli che vengono da fuori, come chi fa queste proposte che hanno un forte sentore di progressismo di matrice anglo-americana (George Soros et alii).
Questi infiltrati, nell’interpretazione bergogliana, sono persone “ristrette” che hanno un “dramma interiore”, sono persone enormemente incoerenti che vivono per “condannare gli altri”, persone incoerenti che hanno “qualcosa dentro” che si liberano “condannando gli altri”, quando in realtà “dovrebbero essere più umili”. Più che da vescovo di Roma e pastore, il nostro connazionale sembra parlare da psicologo, peraltro piuttosto dilettante.
Ora, San Paolo parla nelle sue lettere – anche oggi – e dice ai cristiani di Corinto di non frequentare chi si definisce “fratello”, ma è “impuro, avido, idolatra, oltraggioso, ubriacone o ladro” (1 Cor 5,11). E poi afferma con enfasi che “gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio”, nel senso che “né gli impuri, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avidi, né gli ubriaconi, né i ribaldi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erediteranno il regno di Dio” (1 Cor 6,9-10). Ai cristiani di Efeso, San Paolo dice che “la fornicazione e ogni impurità o cupidigia non devono essere neppure menzionate tra voi, come si addice ai santi”, perché “nessun fornicatore o impuro o avido parteciperà all’eredità del regno di Cristo e di Dio” (Ef 5,3-5). E nella Prima lettera a Timoteo, l’Apostolo delle genti afferma che “la Legge è buona, purché sia presa come legge, 9 tenendo presente che la legge non è stata fatta per i giusti, ma per gli empi e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per gli irreligiosi e i profani, per i parricidi e gli assassini, per gli omicidi, gli adulteri, gli omosessuali, i trafficanti di esseri umani, i bugiardi, gli spergiuri e per tutto ciò che è contrario alla sana dottrina […]” (1Tm 1,1). …]” (1Tm 1, 9-10).
Ma come se queste citazioni non rendessero chiaro ciò che l’Apostolo afferma, egli ricorda ai cristiani di Roma che “la natura invisibile di Dio, fin dalla creazione del mondo, è stata rivelata all’intelligenza attraverso le sue opere: La sua eterna potenza e la sua divinità, per cui sono inescusabili; perché, avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio né gli hanno reso grazie, ma hanno confuso i loro ragionamenti e si è ottenebrato il loro cuore stolto: vantandosi di essere sapienti, sono diventati stolti” e “hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno”. Amen. Perciò Dio li ha abbandonati a passioni malvagie; infatti le loro mogli hanno scambiato i rapporti naturali con quelli innaturali; allo stesso modo gli uomini, abbandonando l’uso naturale della donna, ardevano di lussuria l’uno per l’altro, commettendo infamia
uomo con uomo, ricevendo in se stessi la ricompensa della loro colpa” (Rm 1,20-27).
Dalle parole del Vescovo di Roma si evince allora che SAN PAOLO SAREBBE UN INCOERENTE CHE SI È INFILTRATO NELLA CHIESA DI CRISTO (????). In questo caso, sarebbe bene che don Jorge spiegasse – SE LO PUÒ – qual è il dramma interiore che affliggeva San Paolo, qual era il suo dramma di grande incoerenza interiore che lo portava a condannare gli altri perché “non sapeva chiedere perdono per le proprie colpe”, lasciando tutto questo per iscritto. Se quello che dice è vero, LA BIBBIA DEVE ESSERE MODIFICATA, o comunque LE PAGINE CHE CONDANNANO L’OMOSESSUALITÀ DEVONO ESSERE RISCRITTE?
In definitiva, chi ha ragione: San Paolo o Bergoglio? La Parola di Dio si esprime attraverso San Paolo o il Vescovo di Roma? In definitiva, chi ha ragione: Dio nella Bibbia o Freud nella psicologia?