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Strobosfera n. 23: “riparare per restaurare” e nuove collaborazioni

piergiorgio seveso radio spada Jun 20, 2023

Riparare per restaurare

In un mese come questo dedicato al Sacro Cuore e alle riparazioni alle molte offese pubbliche alla sua amorosa e attrita Maestà ci sembra giusto che la vivace Strobosfera lasci per un istante la voce alla grande e seria passione muliebre e cordicola di Cristina Bandini Giustiniani che cent’anni fa circa, mentre infuriava l’inutile strage della Grande guerra, vergava queste righe:

Alla presenza, o Gesù, della Regina Immacolata e degli Angeli che Vi adorano in questa Ostia Sacrosanta, di fronte al Cielo e anche alla terra ingrata e ribelle, noi Vi riconosciamo, o Gesù, solo Signore e Padrone, unica sorgente di ogni Autorità, di ogni virtù, di ogni giustizia. Ecco perchè in spirito di solenne riparazione vi diciamo:

Non riconosciamo un ordine sociale senza Dio: la Base dell’ordine sociale siete Voi, O Gesù!

Non riconosciamo legge di alcun progresso senza Dio: la Legge di ogni progresso siete Voi, O Gesù!

Non riconosciamo civiltà vera senza Dio: il Principio di civiltà siete Voi, O Gesù!

Non riconosciamo possibile l’esercizio di una giustizia senza Dio: la Giustizia integrale siete Voi, O Gesù!

Non riconosciamo diritto che non Venga da Dio: la Sorgente del diritto siete Voi, O Gesù!

Non riconosciamo libertà senza Dio: la vera libertà viene soltanto da Voi, O Gesù!

Non riconosciamo fratellanza sincera senza Dio: vera fratellanza è la Vostra, O Gesù!

Non riconosciamo Verità senza Dio: la sola Verità sostanziale siete Voi, O Gesù!

Non riconosciamo amore senza Dio: l’amore increato siete Voi, O Gesù!

I sovrani e i popoli Vi riconoscano presto come unico e vero Re, come Sovrano d’amore. Amen!

(da “Il Regno Sociale Del Sacro Cuore” di Cristina Bandini Giustiniani (Vita e Pensiero, 1917).

Il giardino fiorito di Radio Spada e le sue nuove collaborazioni

Radio Spada da sempre interagisce con gruppi, associazioni, piccoli ceti e appassionate fazioni: lo fa con attenzione, con prudenza, vagliando la praticabilità di ogni rapporto, e da ultimo lo fa con generosità (una specie di “Casta meretrix” in trentaduesimo) quando scopre di avere trovato nuovi amici nelle buone battaglie. Lo fa anzitutto per una ragione genetica: Radio Spada è nata in quel crocevia composito e policromo che è stata l’aula “Robert Brasillach – Alberto da Giussano – Giorgio Pini” presso l’università cattolica del Sacro Cuore in Milano, la famigerata “auletta”, croce di parrucconi malpensanti e cultori stitici della stasi, delizia per tutti gli altri, noi in primis.

In questo provvido e fecondo vivaio di idee, di ingegni, di ricerche inesauste e intensissime passioni, vivificato dalla Fede cattolica romana e reso dinamico dall’amicizia più disinteressata, si è resa possibile la nascita della nostra casa editrice ma anche di decine di altre iniziative editoriali e “politiche” che, pur seguendo percorsi diversi, hanno tratto linfa dal medesimo tronco. Taluno “quidam de populo” definì con positivismo malevolo, figlio probabilmente di un liberalismo domestico, questo luogo dei sogni e dei desideri, uno “stanza”. Concedo sed nego consequentiam: trattavasi indubbiamente di “stanza” ma come spesso accade nelle dinamiche ecclesiali e storiche attuali, il piccolo, il minimale, il residuale, il periferico diventa grande, massimo, necessario e centrale. Avevamo ed abbiamo il Cielo in quella stanza (pur senza voler parafrasare un noto cantautore genovese), un Cielo che sovrasta e bypassa le nostre ben misere persone e le nostre flebili iniziative, un Cielo che risignifica e nobilita l’intero contesto.

Se le vestigia di quello che fu un glorioso Ateneo esistono ancora, se le tracce di quello che fu un nobile tentativo (probabilmente non riuscito anche per tare dottrinarie fondative) di creare un Ateneo per i cattolici di lingua italiana ancora sussistono, pur se mute e logore, è per fungere da scenario, da fondale, da proscenio alle attività di quella “stanza”. Il contesto e la pluralità di presenze e di idee in quell’Alcazar di verità e bellezza non ci hanno però mai fatto perdere di vista l’Unum necessarium della nostra azione.

Allo stesso modo collaborazioni e interazioni di Radio Spada con soggetti distinti e diversi per origine, formazione e finalità non deviano il nostro percorso, semplicemente sono ponderate commistioni e saggi travasi di idee e concetti, finalizzati al potenziamento e miglioramento della nostra e ancora di più dell’altrui azione. Tra le collaborazioni più virtuose e forse, a Dio piacendo, fruttifere di quest’ultimo periodo segnalo con piacere quella con gli amici del Comitato “Liberi in veritate” che interagisce con noi attraverso podcast, conferenze e iniziative territoriali. Spero che nel giardino di fiori aulentissimi di Radio Spada potranno fiorire, accanto a rigogliose ortensie e candidi gigli, queste nuove rose.